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Grazie!

Photo by Gabby Orcutt (Unsplash)

GRAZIE!

Qualche anno fa, mi capitò, in maniera del tutto imprevista, di dover accompagnare mia madre al Pronto Soccorso e di trascorrere lì l’intero pomeriggio. Per fortuna, a parte un po’ di spavento iniziale, tutto si risolse per il meglio e non nego che nel momento in cui la dottoressa ci fece la sua diagnosi e ci consigliò una breve terapia da seguire a casa, mi sentii parecchio sollevata.

Una cosa, però, ricordo, in particolare, di quella sera: al momento del congedo, mi venne spontaneo ringraziare quella giovane donna che si era dimostrata molto scrupolosa e disponibile. La dottoressa sorrise e mi disse: “Sa che non mi ringrazia quasi mai nessuno? Qui il nostro impegno è dato sempre per scontato!”

Spesso il sentimento della gratitudine viene banalizzato, ed anch’io, stranamente ho imparato, nel tempo, a rivalutarne l’importanza osservando mia figlia: lei dice sempre che anche nei momenti più brutti e nelle situazioni più buie si nasconde, comunque, un risvolto positivo. Sta a noi concentrarci sulle cose per cui essere contenti e fiduciosi e sulla bellezza già presente nella nostra vita, riuscendo cosi a produrre una trasformazione interiore e a realizzare più facilmente i nostri progetti futuri.

Un dispiacere puro e completo è impossibile, come una gioia pura e completa (Tolstoj)

La gratitudine, intesa come capacità di riconoscere un beneficio ricevuto è soprattutto uno stato interiore: mentre ciò che ci ha reso felici, oltre a confortarci ci rafforza, ciò che ci ha addolorato ci ha, comunque, insegnato qualcosa.

Vuoi provare a lavorarci un po’ su?

Partiamo dicendo che quando non riusciamo a trovare nulla di positivo per cui essere grati, possiamo provare a trasformare quei pensieri negativi in altri positivi e motivazionali.

Ad esempio se sei giù perché l’esame all’università è andato male, prova a pensare che, avendo più tempo, potrai approfondire argomenti che ti serviranno un domani per il lavoro che desideri fare.

Ricorda che durante una conferenza stampa, ad un giornalista che lo prendeva in giro per i suoi moltissimi fallimenti nel tentativo di costruire una lampadina, Edison rispose:”Non ho fallito duemila volte nel fare una lampadina, semplicemente ora conosco millenovecentonovantanove modi su come NON costruire una lampadina!” 😊





Proviamo a cambiare punto di vista anche in un altro modo.

Quando ci fossilizziamo sui nostri pensieri: “Tutto va male, nessuno ci capisce!” e cosi via, cambiare punto di vista può far tornare in noi un senso di gratitudine.

A questo scopo, potresti utilizzare la “tecnica dei sei cappelli” di Edward De Bono, che ci propone di immaginare di indossare, uno dopo l’altro, cappelli di colore differente e di interpretare, per ogni cappello, un ruolo ragionando così, in tanti modi diversi.

I colori in questione sono:

BIANCO con il quale adottare un’analisi oggettiva della realtà, senza dare giudizi di valore;

ROSSO che ti permetterà di comprendere meglio le emozioni ed i bisogni, tuoi ed altrui;

NERO che ti aiuterà ad esaminare i tuoi errori passati, a mettere in luce tutto quello che non funziona o che potrebbe non funzionare in futuro e capire che “talvolta un pensiero negativo è soltanto un meccanismo di sicurezza”;

GIALLO per sviluppare un approccio costruttivo ed ottimista e capire tutti i benefici ed i vantaggi di una situazione o di una idea;

VERDE per sfruttare il pensiero creativo, trovando più soluzioni alternative da realizzare per risolvere una situazione problematica;

BLU che trasmette calma, equilibrio e autocontrollo e che ti aiuta a tirare le fila di tutto quanto hai già elaborato precedentemente.

Questa tecnica, nata per essere applicata a lavori di gruppo, ci aiuta non solo quando dobbiamo prendere una decisione o risolvere un problema, ma anche per allenare il nostro cervello a pensare più positivamente.
Secondo me, pertanto, può essere adottata quando vogliamo far crescere il senso di gratitudine per la nostra vita, eliminando pensieri di negatività.

Se senti, invece, di avere bisogno di MAGGIORI ENERGIE POSITIVE per affrontare qualsiasi cosa, ricordati di metterle in circolo. Attua un’attività fisica che ti ispiri e che ti aiuti ad attivare più endorfine. Dopo, vedrai tutto in maniera più positiva!





Inoltre, nei momenti in cui ti senti particolarmente bene, puoi preparare un ELENCO DELLE COSE POSITIVE presenti o passate della tua vita (il lavoro, la famiglia, gli amici e cosi via). Scrivilo con cura e tienilo in un luogo facile da trovare, in modo da poterlo rileggere, nei momenti “no” per ritrovare il tuo senso di gratitudine.





Se vuoi approfondire, ci sono tanti libri da leggere sull’argomento. Puoi anche cominciare con i vari progetti editoriali di “quaderno della gratitudine” (di cui ti ho già parlato) che troverai facilmente in commercio in libreria o sul web.

Oppure puoi dedicarti ad alcuni titoli interessanti:

“Il potere e la magia della gratitudine” di Ivan Nossa;

“Il potere della gratitudine” di John Kralik. È un romanzo che ho trovato interessante e che ci fa capire come un semplice “grazie quotidiano” riesca ad innestare effetti meravigliosi

Ed infine “Dire, fare, ringraziare ……… ” di Assunta Corbo

Per concludere, ricorda: come puoi aspettarti di più dall’Universo se non apprezzi tutto quello che è già presente nella nella tua vita?

A presto!

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