Sii curioso
Photo by Alfred Schrock (Unsplash)
Sii curioso
Fra le “7 nuove abitudini per vivere una vita più felice (e più abbondante)” che costituiscono il mio manifesto e che trovate sul mio sito qui e anche, in parte, sul mio profllo Instagram qui, una che mi sta particolarmente a cuore e che oggi vorrei approfondire è la quinta:
“SII CURIOSO. Sii sempre pronto ad accogliere nuove opportunità: imparerai a guardare ciò che ti circonda in modo diverso e ad apprezzare la bellezza di ogni cosa.”
Grandi menti hanno elogiato la curiosità: Albert Einstein, ad esempio diceva di sé: “Non ho particolari talenti, sono solo appassionatamente curioso!“, mentre Stephen Hawking definiva la curiosità come “la volontà di non darsi mai per vinti”.
Essere curiosi significa, principalmente, esercitare un senso critico e non fermarsi mai all’apparenza delle cose.
La curiosità è essenziale in ogni fase della vita: dapprima al bambino che comincia a conoscere e ad addentrarsi nel mondo, accompagna poi i ragazzi nella crescita verso la vita adulta, ma è fondamentale, soprattutto, per gli anziani, ai quali spesso allunga la vita allontanando l’insorgere della depressione.
Lo psicologo Daniel Berlyne ha individuato vari tipi di curiosità:
la curiosità epistemica
che è forse la più interessante, è ”la curiosità per la conoscenza”, quella utilizzata nelle più importanti ricerche scientifiche, filosofiche e spirituali;
la curiosità percettiva
che è generata da stimoli nuovi ed insoliti, come ad esempio quando vediamo una cosa che non
conosciamo e sentiamo il bisogno di capire che cosa sia;
la curiosità specifica
che è quella a cui facciamo ricorso quando ci sfugge qualcosa, ad esempio quando facciamo le parole crociate e cerchiamo di ricordarci, a tutti i costi, un nome;
la curiosità diversiva
che proviamo quando abbiamo il desiderio di scacciare la noia , anche semplicemente attraverso l’utilizzo dei social.
È interessante vedere come uno studio, compiuto da neuroscienziati del California Institute of Technology, abbia evidenziato che le aree cerebrali più attive, quando siamo molto curiosi, sono le stesse legate a uno stimolo gratificante, soprattutto allo stimolo della fame.
La curiosità non coincide essenzialmente con l’imparare cose nuove, frequentare tanti corsi o leggere nuovi libri. Sicuramente tutto ciò ne fa parte, ma essa è essenziale per poter guardare il nostro mondo con occhi nuovi, aiutarci a trovare nuove soluzioni ai problemi e fornirci, a volte, prospettive inaspettate.
Nel suo libro, ”Il cervello geniale”, Estanislao Bachrach ci propone alcuni consigli pratici per stimolare la curiosità. Siete curiosi di sapere se potrebbero fare per voi? Vediamoli insieme:
Fate in modo che qualcosa vi sorprenda ogni giorno, come assaggiare una pietanza nuova, ascoltare una musica diversa da quella che di solito ascoltate oppure compiere un tragitto differente per andare al lavoro;
Provate a sorprendere una persona, con un invito o un complimento improvviso e imprevisto
Scrivete ogni giorno, su un quaderno, che cosa vi ha sorpreso e in che modo avete sorpreso qualcuno.
Rileggendo il tutto dopo qualche giorno, potreste avere nuovi spunti per esercitare la vostra curiosità
Esplorate ed approfondite ciò che cattura la vostra attenzione
Ah, quasi, quasi dimenticavo: se volete approfondire il tema, vi consiglio il libro “Curiosi: l’arte di fare le domande giuste nella scienza e nella vita” di Mario Livio, astrofisico e divulgatore scientifico.
Se, invece, volete leggere un romanzo allegro, ma che vi faccia riflettere, allora leggete ”Per dieci minuti” di Chiara Gamberale, nel quale la protagonista, in uno dei momenti peggiori della sua esistenza, mette in pratica il consiglio ricevuto dalla sua psicologa: ”Per dieci minuti al giorno, tutti i giorni per un mese fare una cosa mai fatta prima, per smettere di avere paura.” Questo cambierà tutto. Provare per credere!